mercoledì 23 marzo 2011

Acqua pubblica o privata? Commenta!

La campagna referendaria entra nel vivo - si vota il 12 e 13 giugno - e il popolo dell'acqua torna in piazza con una grande Manifestazione nazionale che si è tenuta a Roma il 26 marzo. All'iniziativa, promossa dal Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune e dal Forum dei Movimenti per l'Acqua, hanno aderito moltissime realtà, compreso lo Spi Cgil. Il corteo, partito da Piazza della Repubblica alle ore 14.00, ha raggiunto Piazza San Giovanni dove centinaia di migliaia di cittadini hanno assistito al concerto degli artisti per l'acqua.
Il governo da un anno ha varato una norma che obbliga le aziende pubbliche a dismettere buona parte del loro capitale a favore dei privati entro il 2011. Contro questa legge il Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune e il Forum dei Movimenti per l'Acqua hanno promosso 3 referendum e raccolto 1,4 milioni di firme per ciascuno di essi (record della storia repubblicana).
Una vittoria dei Sì ai referendum della prossima primavera può costituire una prima e fondamentale tappa, contro la privatizzazione dell'acqua e in difesa dei Beni Comuni. Per questo il Comitato promotore chiama tutte le donne e gli uomini a partecipare a una manifestazione aperta, allegra e plurale. Per lanciare la vittoria dei Sì ai referendum per l’acqua bene comune. E per dire che un’altra Italia è possibile.


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5 commenti:

  1. Decisamente pubblica!!!! Votate votate votate

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  2. il solo pensiero di non avere acqua pubblica mi fa sentire come se mi mancasse l'aria per respirare; si deciso

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  3. L'acqua è come la vita: un quesito del genere non dovrebbe nemmeno essere posto perché è come chiedere se vuoi mettere la tua vita a discrezione delle scelte di un qualunque soggetto privato, significa portare nelle logiche di mercato un bene che con il mercato non dove avere a che fare. Perciò si deve votare sì per "stoppare un losco affare".

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  4. Nella mia città, l'intervento dei privati nella gestione della rete idrica ha causato un aumento elevato del costo delle bollette. Quanto ai promessi investimenti per diminuire la dispersione dell'acqua dalle condotte, dai privati non è uscito un euro. Quando devono spendere, passano il rubinetto agli enti locali. Poi il rubinetto se lo rimettono in tasca quando decidono la percentuale di guadagno sulle entrate. Su quella non transigono. Allora, dico io che così son tutti buoni a fare i privati: le perdite le paghiamo noi cittadini e i guadagni li intascano loro. Voto Sì due volte al referendum. Ma dopo voglio un controllo vero sulla gestione dell'acqua; niente carrozzoni per trombati politici e incapaci. La gestione pubblica dei beni pubblici dobbiamo cominciare a sentirla come una cosa seria. L'acqua è di tutti, la sua gestione non può più essere affidata, come per anni è stato, a cialtroni, raccomandati e ladri. Sarebbe come fregarci con le nostre mani.

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